venerdì 23 novembre 2012

Verticale Paleo Rosso 21.11.12


Il 21/11/2012 ho avuto il piacere a partecipare ad una degustazione verticale di Paleo Rosso, secondo incontro del ciclo ‘Le Grandi verticali di autunno’ organizzate dall’AIS di Prato. Alla serata erano presenti come relatori Luca Rettondini enologo delle Macchiole ed il degustatore/amico/esperto Pietro Palma. Molto interessante la parte introduttiva con una esaustiva presentazione sia della storia dell’azienda che della zona. 

L’Azienda Agricola Le Macchiole, nasce nel 1983, fondata da Eugenio Campolmi, assieme alla moglie Cinzia Merli, nel Bolgherese. Nel 1991, arriva anche la preziosa collaborazione con l’ enologo Luca D’Attoma. Dopo la scomparsa di Eugenio prende le redine dell’azienda la moglie Cinzia.
Partiti con il ‘classico’ taglio bolgherese si sono poi indirizzati, per la volontà del fondatore di creare vini che avessero una propria personalità e corrispondenza al territorio, verso una scelta coraggiosa di produrre i vini principali da monovitigni.
Tale scelta ha costretto a dover rinunciare (sino al cambio di disciplinare del 2011) a fregiarsi della Denominazione Bolgheri che ovviamente dà un valore aggiunto e appeal di marketing notevole.
Ciononostante i risultati raggiunti sono eccellenti, tra i molti riconoscimenti spicca quello di Wine Spectator che nel 2008 ha attribuito i 100/100 al Messorio 2004 
 L’azienda è contraddistinta da Impianti a rese molto basse e alte densità,cui applicano i principi dell’agricoltura biologica, al solo fine di rendere più sostenibile la viticoltura, infatti, non viene neanche indicato nelle etichette. Da poco più di un anno, su 5 ettari, è stata avviata una sperimentazione di viticoltura biodinamica. 

Vini prodotti:
- Le Macchiole, Bolgheri Rosso D.O.C., Merlot, Cabernet, Sangiovese e Syrah, affina per 10 mesi in barrique da 225 lt. di secondo e terzo passaggio, ne vengono prodotte circa 90.000 bottiglie;
- Paleo Rosso, I.G.T. Toscana, 100% Cabernet Franc, affina per 14 mesi in barrique, 75% nuove, e il 25% di secondo passaggio, una produzione di poco più di 20.000 bottiglie;
- Paleo Bianco, I.G.T. Toscana, 60% Sauvignon e 40% Chardonnay, affinamento in barrique da 225 lt. per 6 mesi, prodotto in 6.000 bottiglie;
- Scrio, I.G.T. Rosso Toscana, 100% Syrah, 14/16 mesi di affinamento, per il 75% in barrique da 225 lt. nuove, e il 25% in barrique di secondo passaggio, una preziosa produzione di sole 3.000 bottiglie;
- Messorio, I.G.T. Toscana Rosso, 100% Merlot, affinato in barrique nuove da 225 lt. per il 75% e il 25% in barrique di secondo passaggio, per 14/16 mesi, prodotto in circa 10.000 bottiglie.

Il Paleo, anche se non è il vino più importante dell’azienda, è forse il più significativo, dice di lui Cinzia: 
“Il Paleo Rosso è quello che sento più mio, mi dà le sensazioni più forti. Sa sorprenderti piacevolmente. È colui dal quale ottieni, inaspettatamente, grandi emozioni.”

Nasce con uvaggio prevalente Cabernet Sauvignon, poi, a partire dal 1995, entra il Cabernet Franc, prima con un 2%, che arriva al 15% nel 1999, prima annata in degustazione, per poi passare al 100% nel 2001, seconda annata in degustazione e quella che più mi ha impressionato.
Scheda Tecnica:

Paleo Rosso
IGT Toscana
Composizione
100% Cabernet Franc
Vigneti
Puntone 1993, Casa Nuova 1998, Vignone 1999, Madonnina 2002
Primo anno di produzione
1989
Composizione del terreno
I vigneti si estendono su terreni argillosi e di medio impasto con presenza di scheletro di origine
alluvionale e frammenti di natura calcarea
Produzione media per pianta
700 gr
Sistema di allevamento
Cordone speronato doppio, guyot
Vendemmia
2°- 3° settimana di Settembre
Vinificazione
Fermentazione e macerazione 20 gg ca
Affinamento
14 mesi in barrique nuove, 75% da 225 lt, 25% barriques di secondo passaggio
Caratteristiche organolettiche
Colore rosso rubino profondo. Ha sentori di ribes nero, caffè, tè verde e speziatura. È un vino
consistente: palato molto ricco e profondo, con tannini molto fitti. Vino di carattere e lungo
invecchiamento
Le Degustazioni:
1999 Inverno freddo, ma primavera abbastanza piovosa e temperature superiori alle medie stagionali. Questo ha favorito un germogliamento anticipato con fioritura seguita da abbondante allegagione, che ha comunque provocato una produzione superiore alle aspettative. L'estate è iniziata con buona piovosità, che ha favorito un buon equilibrio vegetativo. In seguito il caldo e l'assenza di precipitazioni ha portato ad un anticipo dell'invaiatura di una settimana, con una notevole omogeneità dei grappoli. è stato in più casi necessario attuare un buon diradamento della produzione in eccesso. La maturazione delle uve è avvenuta nel migliore dei modi, grazie ad un mese di settembre dall'andamento climatico molto regolare. 


Rosso granato ancora bella vivacità, fitto. Apre al naso con frutta rossa, ancora relativamente fresca, bella nota floreale, poi terziari, cacao, tabacco spezie scure, nota di pelliccia, crostata di amarene, grafite. Senzaltro ampio.
In bocca rispetta le indicazione dell'olfatto mostrando una spalla acida ancora importante, potente, bel ritorno fruttato, lungo, con un finale un po’ amaricante 
92/100

2001 Inverno mite e anticipo di germogliamento. Gelata alla vigilia di Pasqua (-3°) che ha provocato danni a macchia di leopardo, ma soprattutto nelle zone basse. Primavera fresca all'inizio, poi picchi di caldo in maggio. Estate nella norma con la seconda metà di agosto molto calda. Flussi di aria fredda all'inizio di settembre hanno rallentato la maturazione del cabernet, che si è comunque compiuta in maniera più che soddisfacente. 

Ancora rubino con riflessi granato. Il frutto è più scuro del campione precedente, frutti di bosco, speziature leggermente più dolci, cuoio, tabacco, pout pourrì di fiori rossi, note erbacee di fieno e peperone, bel floreale di rosa,  caramello, note mentolate, poi grafite. Continuano ordinatamente a uscire bei riconoscimenti per un’eternità. In bocca entra potente con un perfetto equilibrio, importante, la lunghezza di un gran vino. Tannino presente ma rotondissimo. Grande eleganza.
95/100



2003 Autunno-inverno molto piovosi e con temperature rigide. Primavera-estate sono state, invece, tra le più calde e siccitose degli ultimi anni. In estate, le alte temperature hanno provocato anticipi di maturazione zuccherina, e, nelle zone più aride e con le varietà precoci, si sono avuti problemi nel completamento delle maturità fenoliche. I vini migliori provengono dalle zone più fresche e dai terreni con buon contenuto in argilla. Durante la vendemmia le escursioni termiche tra giorno e notte si sono regolarizzate, consentendo, in molti casi di completare le maturazioni. I vini di quest'annata risultano generalmente potenti e solari, con buone concentrazioni e tenore alcolico elevato. 

Stesso tono rubino del 2001, al naso ha sentori fruttati più maturi, in generale i riconoscimenti sono tutti più maturi, un po’ più confusi e cotti. In bocca al contrario, pur avendo meno freschezza, ha una piacevolissima rotondità con gradevoli ritorni fruttati.

88/100

2004 Uno degli andamenti climatici più regolari degli ultimi venti anni. Nel periodo invernale si è avuto un buon apporto idrico e temperature basse, ma senza eccessi. In primavera si sono avute ancora piogge regolari non dilavanti, soprattutto in aprile, con una buona alternanza di giornate soleggiate. Le vendemmie hanno avuto inizio agli inizi di settembre per le varietà nere più precoci come il merlot, e si sono protratte fino a fine settembre, primi di ottobre con i cabernet sauvignon, ben in anticipo sull'inizio delle piogge (ottobre è stato il mese più piovoso del 2004 con quasi 140 mm). 
Rubino pieno e vivace. Frutta scura more, frutti di bosco, bel floreale, balsamicità mentolata, cuoio speziatura scura, anche pepe nero, grafite e sottobosco, nota vegetale, più peperone che erba, naso fresco e ‘giovanile’. In bocca ingresso imponente è ancora da disciplinare , austero elegante, armonico ed eccellente, con ancora bei margini di miglioramento.
94/100

2005 Inverno con temperature medie piuttosto basse e qualche nevicata. Ottimo andamento della primavera, con temperature miti. Giugno e luglio sono stati soleggiati e caldi, con qualche occasionale precipitazione, accelerando comunque l'invaiatura. Agosto, invece, è stato un mese piuttosto freddo, con temperature medie attestate intorno ai 24°C e con copiose piogge nel periodo di ferragosto. Qualche pioggia si è avuta anche a settembre, ma le brezze marine hanno provveduto ad asciugare velocemente i grappoli. Con un buon lavoro in vigna, sia sotto l'aspetto sanitario, sia sotto l'aspetto di maturazione, si sono ottenute comunque uve sane e mature con un buon potenziale polifenolico. Le uve merlot sono state vendemmiate nella prima parte di settembre, mentre il cabernet franc è stato raccolto a fine settembre
Rubino, soliti frutti scuri, nota vegetale, bouquet avanti nell’evoluzione, spezie scure, cacao, liquirizia grafite.
In bocca ha già un buon equilibrio, morbido e piacevole, forse meno prospettive di miglioramento ma già piacevole e godibile
90/100

2007 è stato nel complesso una discreta annata sotto il profilo meteorologico.
L'inverno è stato molto mite con sufficiente piovosità, solo nella parte conclusiva ( fine marzo), si sono verificati abbassamenti della temperatura sotto la media stagionale, valori molto prossimi allo zero. Nel proseguo dell'annata le temperature non sono state mai eccessivamente afose, con buona escursione termica.
Annata di piogge abbondanti, molto regolare dal punto di vista fenologico, con tutte le date canoniche rispettate (germogliamento nella seconda settimana di aprile, fioritura nella terza settimana di maggio, invaiatura nella terza settimana di luglio) e con una vendemmia posticipata di qualche giorno (inizio settembre). La qualità delle uve è stata molto buona dal punto di vista sia sanitario che della maturazione. Tutto questo ha permesso di ottenere vini profumati di ottima struttura e non eccessivamente alcolici. 


Rubino, si vedono ancora riflessi violacei, frutti scuri, floreale, erba tagliata, speziature più dolci, cacao .
Bocca ancora spostatasulle durezze con tannini ancora ben in evidenza, buona persistenza
92/100

Che dire, in conclusione serata fantastica, non vedo l’ora di partecipare alla prossima Verticale d'Autunno, ancora con data da definire,tra un paio di settimane, niente di meno che l’ormai mitico Tignanello










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