venerdì 21 dicembre 2012

Librogustando: I Giorni del Vino di Paolo Massobrio


Progetto ambizioso che consiste nel percorrere un anno attraverso 365 assaggi e, soprattutto, 365 storie.
Belle le storie, la maggioranza, almeno :-), tranne forse un paio un po' stentate, tanto per riempire il giorno.
Mi sarebbero senz'altro piaciute più approfondite e dettagliate le note di degustazione ma fa pieno centro nel far venire voglia di assaggiare i vini e di conoscere le realtà produttive di cui parla (qui sotto i miei appunti dei vini descritti da non perdere)

Una piccola nota... un po'  troppo filo-piemontese nei gusti, in particolare filo-barbera ma, si sa, ognuno ha la sua terra nel cuore e devo ammettere che nella mia cantina Toscana batte Piemonte perlomeno 5 a 1 



sabato 8 dicembre 2012

Verticale Tignanello 07.12.12

Eccoci finalmente al terzo incontro della serie  ‘Le Grandi verticali di autunno’,  giunto, a dire il vero, in pieno inverno, ma vista la serata non c’è certo nulla di cui lamentarsi. Relatore e degustatore per l'occasione Bruno Caverni delegato AIS di Prato e organizzatore dell'iniziativa, che ci ha intrattenuto con la sua vasta conoscenza, guidandoci nelle degustazioni e regalandoci  anche una memorabile sorpresa tra le varie annate.
Si parla di,  ma soprattutto si degusta, Tignanello, il vino che è stato uno spartiacque per l’enologia non solo in Toscana ma in tutta Italia.
Per quanto riguarda la Toscana basti pensare che sino a quel  momento la denominazione del chianti doveva essere prodotta con un 20% di uve bianche, con risultati evidenti per quanto riguarda la qualità dei prodotti.
La storia di questo vino comincia nel '70, con Piero Antinori al timone dell’azienda Antinori, presente nella produzione e nel commercio del vino sin dal 1385. Piero, innamorato dei grandi tagli bordolesi, parte con l'idea di innovare e di fare un vino di qualità,  seguendo anche le orme del Sassicaia nato un paio di anni prima, nel 1968.
Enologo che si occupa all'inizio del vino è Giacomo Tachis, appunto lo stesso del Sassicaia, attualmente considerato il più grande enologo italiano, che inoltre si avvarrà della consulenza,come lui stesso racconta nel suo libro ‘Sapere di Vino’, del suo maestro Émile Peynaud, indiscusso padre dell’enologia moderna; dal 1993 l'enologo è Renzo Cotarella.
Il vino che nasce è figlio di un grande terroir, prodotto con una serie di tecniche,, che oggi sembrano scontate ma che ai tempi erano grandi innovazioni: taglio del Sangiovese con varietà bordolesi, vinificazioni separate con temperature controllate, uso della barrique ecc..
Scheda Tecnica:
Tignanello
Toscana IGT
Uvaggio
80% Sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon e 5% Cabernet Franc
Vigneti
Vigneto Tignanello, situato vicino a San Casciano Val di Pesa, nella zona del Chianti classico, altezza media di 350-400 m s.l.m. 47 ettari esposti a sud ovest. Il nome del vino deriva appunto dal nome del vigneto.
Primo anno di produzione
Tignanello, in origine "Chianti Classico Riserva vigneto Tignanello" è stato vinificato per la prima volta da un unico vigneto con l'annata 1970, quando conteneva il 20% di Canaiolo e il 5% di Trebbiano e Malvasia, ed era affinato in piccole botti di rovere. Con l'annata 1971 è diventato vino da tavola di Toscana ed è stato chiamato Tignanello adottando l'etichetta che ha tuttora, disegnata dall'architetto Silvio Coppola. Con l'annata 1975 le uve bianche sono state totalmente eliminate. Dal 1982 la composizione è rimasta la stessa di quella attuale. Tignanello viene prodotto soltanto nelle annate migliori; non è stato prodotto nel 1972, 1973,1974, 1976, 1984, 1992 e 2002.
Composizione del terreno
I terreni della Tenuta sono di origine pliocenica, tendenzialmente magri, di scarsa dotazione idrica e con scheletro ricco di alberese e galestro. Per cercare di disciplinare l'irruenza del Sangiovese le bianche rocce di Alberese presenti nel terreno sono prima frantumate e poi disposte sotto il filare generando una serie di vantaggi: maggior irraggiamento sulle uve grazie alla riflessione della luce sulle pietre, assenza di erbe infestanti, maggiore vicinanza tra fascia produttiva e terreno. Le uve producono così un vino con tannini più morbidi e rotondi, mantenendo la complessità e la struttura tipica del Sangiovese.

Vendemmia e Vinificazione
Vendemmia e vinificazione separate, i Cabernet attorno al 20 Settembre e il Sangiovese una settimana dopo. La macerazione è circa 15 giorni per il Sangiovese e 20 per i Cabernet, a temperatura controllata sotto i 30°C. Il vino poi effettua la malolattica prima della fine dell'anno ed  e poi trasferito in barriques per il successivo affinamento.
Affinamento
22-24 mesi per le annate più vecchie, 12-14 mesi per le più recenti, barriques di rovere francese

Le Degustazioni:

1981 L'andamento climatico è stato abbastanza irregolare, con scarse precipitazioni nei periodi critici del ciclo vegetativo delle piante. Lo sviluppo delle viti si è tuttavia riequilibrato grazie alle piogge del mese di Agosto ed alle buone condizioni metereologiche dei mesi di Settembre e Ottobre.
20 mesi in barriques, 70% Slavonia, 30% Limousin.

Rosso granato, riflessi aranciati sull'unghia ma ancora vivace.
In apertura note abbastanza ossidate, goudron e rabarbaro, poi cominciano a uscire note di prugna, liquirizia, fieno. Ancora piacevole, note tenui ma eleganti.
In bocca mantiene una discreta acidità, bell'eleganza, grande lunghezza con gradevoli note di chiusura di prugna e cioccolato
88/100

1983 L'andamento climatico in Toscana è stato in generale buono. Ci sono state alcune forti piogge agli inizi di giugno, ma senza nessuna grandinata. Il protrarsi di un'estate calda, bilanciata da alcune giuste precipitazioni, ha reso l'uva al momento della vendemmia sana e matura.
24 mesi in barriques di rovere di Slavonia, Tronçais, Nevers ed Allier

Rosso granato, forse un po' meno vivo del campione precedente. Anche al naso è più terziarizzato, note fruttate cotte, prugna secca, china e rabarbaro, cioccolato, sottobosco, ciliegia sotto spirito. La bocca smentisce il naso con un tannino ancora marcato ed una buona freschezza, bocca nervosa, un po' scomposto ma ben vivo.
86/100

1985
L'annata è stata dal punto di vista climatico, una delle migliori degli anni '80 per quanto riguarda la zona del Chianti Classico. Durante la primavera e la prima parte dell'estate le precipitazioni sono state piuttosto scarse e le temperature più alte delle medie stagionali. La pioggia caduta nel mese di Agosto, anche se non abbondante, ha contribuito alla maturazione delle uve. L'andamento climatico durante la vendemmia è stato decisamente favorevole per la sanità delle uve

Per l'annata 1985 Bruno ha voluto riservarci una sorpresa speciale, una magnum in edizione speciale e numerata prodotta da Antinori in occasione del secentenario, prodotta con 100% di Sangiovese selezionatissimo.








Granato con unghia aranciata, bella vivacità e consistenza. 
A bicchiere fermo inizia con una nota di cuoio, poi iniziano ad uscire note di frutta rossa, speziature e terziari tendenzialmente dolci, tabacco, cioccolato, anche rabarbaro, prugna, rosa. In bocca lineare, elegante di bell'equilibrio e bella lunghezza. 
92/100


1986 L'andamento climatico primaverile non ha causato problemi di fioritura nonostante le abbondanti piogge hanno favorito un buon ingrossamento delle bacche e creato dei presupposti che hanno permesso una raccolta abbondante e qualitativamente discreta, tenendo conto che ad un Agosto caldo ed asciutto ha fatto seguito un Settembre umido e piovoso. Al momento della vendemmia le uve sono arrivate sane, con una discreta concentrazione zuccherina ma non molto ricchi di estratti.
22 mesi in barriques di rovere francese.

Granato con riflessi aranciati. Il naso ha un fruttato di buona freschezza, ciliegia,  prugna ma non cotta, erbaceo, sottobosco, goudron e note di cipria poi cioccolato e caffè.Si apre piano piano, bellissima eleganza. In bocca è peggio che al naso, bella apertura, manca però il centro bocca, leggere note amaricanti poi gradevole finale fruttato.
86/100

1990 L'inverno mite ha favorito l'anticipo del germogliamento e la fioritura si è svolta senza problemi. I mesi di Luglio ed Agosto sono stati molto caldi ed asciutti, cosa che ha provocato uno scarso ingrossamento degli acini. L'uva è arrivata al momento della vendemmia molto colorata, ricca di zuccheri e perfettamente sana. Una resa quantitativa molto bassa con un'eccellente qualità.
22 mesi in barriques di rovere francese (Allier e Tronçais).

Rosso granato consistente. Apre con note di prugna, sottobosco, tartufo medicinale, frutta sotto spirito cioccolato, tabacco, sottobosco e cuoio; bella ampiezza ed eleganza. Bocca piena e potente, si sentono sia io tannini che l'alcool, sorretti comunque da una buona freschezza. Finale lungo con note di sottobosco e frutta secca.
92/100

1995 L'andamento stagionale è stato abbastanza irregolare con temperature estive basse e piogge frequenti; questo ha provocato da un lato, un ritardo di maturazione di circa 10 giorni, dall'altro, il mantenimento di un'acidità naturale più elevata del normale con conseguenze positive sul patrimonio aromatico primario. Dopo la prima metà di settembre il tempo è migliorato nettamente, ed è stato molto caldo e secco. E' stata comunque necessaria un'attenta selezione in vendemmia che ha permesso di portare in cantina uve di buona qualità.
14 mesi in barriques di rovere.

Rosso granato pieno. Naso che inizialmente si discosta sensibilmente dal profilo degli altri campioni. Note di lavanda e sapone, fruttato, floreale ed erbaceo, ciliegia, arancia sanguinella,  viola appassita, tutte note fresche; poi anche riconoscimenti di cioccolato, tabacco, noce e nota polverosa e minerale.
Bocca elegante e legata, non ha ceduto in nulla, bella spina dorsale acida. Finale di bocca di frutti scuri, tannini importanti ma integrati, grande lunghezza.
93/100


Purtroppo dalla degustazione è avanzata una mezza bottiglia... con grande sacrificio ho dovuto approfittarne il giorno dopo accompagnando una buona tagliata di ottima chianina, dopo un giorno il vino era ancora migliore, insuperabile!

1997 La fine dell'inverno e l'inizio della primavera sono stati temperati e molto secchi. Ciò ha favorito un germogliamento abbastanza precoce (ca. 10 giorni prima della media). In aprile le temperature si sono abbassate, provocando una riduzione della produzione. Il periodo estivo è stato caldo e soleggiato e questo andamento climatico è continuato durante tutto il mese di settembre e per tutta la durata della vendemmia, consentendo quindi di raccogliere uve con alta concentrazione zuccherina ed eccezionalmente sane. La vendemmia 97 è risultata essere più scarsa del previsto ma è da considerare, dal punto di vista qualitativo, un'annata eccezionale è ritenuta qualitativamente una delle migliori annate degli ultimi anni, molti la definiscono l'annata del secolo, insidiata solo da l 2006 e forse superata dal 2007.
14 mesi in barriques di rovere.
Rosso granato, maggiore concentrazione cromatica rispetto agli altri campioni. Un po' chiuso a bicchiere fermo con note di cuoio e catramose, poi escono frutta rossa, balsamicità (pino mugo), cera, note minerali e di sottobosco. Bocca ancora nettamente spostata sulle durezze, potente, tannini ancora un po' in rilievo, ottimo dinamismo gustativo dato anche dalla grande spalla acida, si potrebbe quasi definire pronto. Bel finale lungo e fruttato.
89/100
Oltre al piacere di degustare questi grandissimi vini nell'idea dell'organizzatore Bruno Caverni voleva anche esserci l'occasione di sfatare il falso mito che dice che i vini Toscani degli anni ottanta non avessero la stoffa per andare avanti nel tempo. Obiettivo nei fatti pienamente raggiunto.